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Manno, Bioggio – Sindaci – Terremoto ai vertici Primeggiano Rossi e Alberti

Avrebbero dovuto essere elezioni senza grandi rivoluzioni, invece Manno e Bioggio sono stati teatro di due terremoti ai vertici: in entrambi i comuni i sindaci uscenti hanno perso la carica. A Manno Fabio Giacomazzi (PPD) non è nemmeno riuscito a rimanere in Municipio e la poltrona di sindaco di quindicina se l’è aggiudicata il municipale uscente Giorgio Rossi (indipendente nel gruppo PPD e indipendenti). A rendere ancora più particolare la situazione è il fatto che Rossi aveva già conquistato la carica di sindaco di quindicina quattro anni fa, ma poi aveva rinunciato a mantenerla lasciando il posto a Giacomazzi, che aveva un solo voto di scarto. «Era la prima volta che mi presentavo per il Municipio, venivo dal Consiglio comunale e ho preferito lasciare spazio a lui» spiega. Ma questa volta la situazione è ben diversa, anche se Rossi si dice «meravigliato» dal risultato. «Mi aspettavo la rielezione, non il sindacato. Questa volta comunque resto» conferma.

Non nasconde la delusione Giacomazzi: «Il PPD aveva una lista di battaglia e la posizione del sindaco non è facile. La responsabilità porta a essere più esposti. Se il sindaco uscente non riesce a raccogliere i consensi vuol dire che quello che ha fatto non è stato apprezzato» conclude. Il Municipio si completa con Marco Shertenleib (Manno Rosso Verde), Roberto Ferroni (Amomanno), Monica Maestri Crivelli (PLR) e Giancarlo Bernasconi (PPD).

Bioggio ha vissuto un doppio exploit: quello del gruppo Lega-UDC-Libertà e Trasparenza, che ha triplicato i seggi e quello di Eolo Alberti, sindaco di quindicina leghista, che ha strappato la carica a Mauro Bernasconi (PPD), triplicando i voti personali rispetto al 2012. «Contavo sul raddoppio dei seggi – commenta – Ma non pensavo di riuscire a triplicare. Quando ho visto il risultato mi sono emozionato!». A fare la differenza a suo parere è stata la volontà di ottenere la giusta considerazione per Bioggio «e forse anche il fatto che c’era volontà di cambiamento da parte dei cittadini». Ad affiancarlo in Municipio i colleghi di partito Fulvio Trentini e Anna Zali, oltre a Marco Poretti (PPD), Daniele Bianchi e Nicola Zappa (PLR).

Di tutt’altro umore invece Bernasconi: «Sono sempre stato un sindaco di un partito di minoranza, inoltre in queste votazioni la Lega si è unita a UDC e alla lista Libertà e trasparenza raggruppando voti» sottolinea, dicendosi non sorpreso: «Ero cosciente che la situazione non era facile». È comunque convinto di aver fatto il proprio dovere come sindaco.

Corriere del Ticino, Giorgia Reclari, 11.4.2016

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