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Nella fabbrica abbandonata c’è chi non vuole andar via

Via Norello, nell’ex stabilimento discariche abusive, vandali, graffitari, e anche un deposito di “robe vecchie”. Ma l’immobile dovrà essere abbattuto

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MANNO – Il cartello all’ingresso è stato affisso da poco: «In questo stabile non si affittano spazi» dice. E aggiunge: «Ogni settimana decine di persone chiedono, telefonano o mi scrivono. Basta per favore!». Michele Giudici lavora come artigiano del metallo all’interno della fabbrica abbandonata di via Norello a Manno. È una delle più grandi in Ticino, e ha anche un altro record: è dal ’95 che l’ex stabilimento tessile ha cessato la produzione. Vent’anni di abbandono, senza ripartire.

Demolizione imminente - Ma la storia del complesso è giunta al capolinea: verrà abbattuto. Lo stabilisce una variante del piano regolatore approvata dal Municipio di Manno e (l’anno scorso) anche dal Consiglio di Stato. Contro la decisione, ora, è stato presentato ricorso da parte di due cittadini. Intanto, però, la prospettiva di lasciare l’edificio non piace a chi negli anni la fabbrica ha continuato a frequentarla.

«Andarsene non fa piacere» - «Certo l’idea di andarsene non fa piacere» afferma Giudici, che in un’area dello stabile antistante la via Cantonale ha ricavato la propria officina. «L’edificio di per sé non presenta problemi di sicurezza – spiega – anzi data la posizione è molto gettonato da attività che vorrebbero trasferirvisi, mi chiamavano anche il sabato e la domenica, prima del cartello». Ma c’è dell’altro. Nella parte interna dell’edificio sono posteggiate auto, un tir, persino una roulotte utilizzata dal custode.

Il deposito custodito - «Vengo qui tutti i giorni da 20 anni» racconta l’uomo, che nel pian terreno ha raccolto un enorme deposito di oggetti propri e altrui. «In buona parte sono stati lasciati qui da altri affittuari» spiega. «In passato il gestore subaffittava gli spazi a piccole imprese che hanno lasciato qui un pandemonio». Nel corso degli anni è dovuto intervenire il Municipio per vietare il subaffitto abusivo dei locali.

Vandali e writers - Quello che non si è potuto evitare, invece, sono i vandali e i ritrovi di writers: «Vengono anche di giorno, giovani e meno giovani, spaccano, rubano» racconta il custode. Proprietaria dello stabile è Coop, che è in contatto con un potenziale acquirente (per realizzarvi una zona residenziale) e al momento non rilascia informazioni.

Tio.ch, DILL, 3.5.2017

 

 

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