Cadempino – Pronti a bloccare la perequazione19 gennaio 2015I capigruppo di PPD e PLR minacciano di congelare i 7 milioni destinati al fondo di livellamento intercomunale «Non ci fidiamo più del Cantone, entro aprile pretendiamo una risposta sullo svincolo per la zona industriale» «Vogliamo una risposta positiva entro aprile, prima delle elezioni. Altrimenti faremo in modo di bloccare il contributo che paghiamo al fondo di compensazione». Marzio Mazzoleni e Ilvo Junghi sono i capigruppo di PLR e PPD in Consiglio comunale a Cadempino e hanno deciso di farsi sentire con il Cantone. Il perché è presto detto. Da anni Cadempino (esattamente come Vezia) attende il via libera per poter utilizzare gli allacciamenti stradali creati per il cantiere AlpTransit – che saranno in uso fino al 2017 – per poter collegare la sua zona industriale alla rotonda della galleria Vedeggio-Cassarate. Una soluzione che permetterebbe di liberare il nucleo del paese (oggi punto d’attraversamento obbligato) dal traffico pesante, che appunto potrebbe raggiungere le numerose aziende da Sud (dalla rotonda e dunque praticamente dall’autostrada) risparmiando le zone abitate. «Questo progetto – spiega Junghi, candidato tra l’altro al Gran Consiglio – si sta trascinando alle calende greche. Tutto sembrava pronto, tutto sembrava ormai in dirittura d’arrivo. Poi cambia il progettista di AlpTransit e tutto si blocca e si decide di immaginare una nuova bretella fino a Breganzona». «Sembra – gli fa eco Mazzoleni – una presa in giro. Noi abbiamo presentato una soluzione che è per davvero win-win, migliora l’ambiente, toglie il traffico dai nuclei, aiuta le aziende presenti sul territorio e ha trovato l’accordo dei due Comuni. Tutto però si è bloccato di nuovo, nonostante tre anni fa avevamo già minacciato di non versare al Cantone la nostra quota del fondo di livellamento. E si sappia che, in base al numero di abitanti, siamo noi di Cadempino i maggiori contribuenti, non Lugano…». Cadempino (1.500 abitanti) è in effetti il Comune più ricco del Cantone e contribuisce alla «solidarietà intercomunale» in misura di circa 7 milioni l’anno. «Manca comunque la fiducia – continua Junghi – nei confronti del Cantone. È anche per questo che, in Consiglio comunale, abbiamo bocciato il finanziamento del PAL2, il Piano di Agglomerato. Senza dimenticare che in tutta onestà la tempistica con cui è stato presentato quel Messaggio non è stata delle migliori e, soprattutto visti gli importi (4,4 milioni per Cadempino, spalmati su 20 anni), ci aspettavamo anche qualche approfondimento in più. Oltretutto è un progetto monco. Il tram dovrebbe subito arrivare fino a Lamone». «Per quanto riguarda la bretella – continua Mazzoleni – avevamo ricevuto promesse dall’allora direttore del Dipartimento del Territorio Marco Borradori. Promesse che non sono state mantenute. Noi ora pretendiamo una risposta, e questo prima delle elezioni cantonali. Prima cioè di un sicuro rimpasto dei dipartimenti». Il ministro Zali sotto tiro Mazzoleni non approva neppure la politica del ministro Zali, in particolare per quanto riguarda la «tassa sui posteggi». «Il più grosso contribuente dei due Comuni e probabilmente del Cantone è la Gucci, che tra l’altro già si è adoperata per creare un sistema di park-sharing. Non si può ulteriormente penalizzare queste aziende. Dobbiamo iniziare a considerarle come dei contribuenti ma anche e soprattutto come dei clienti. Altrimenti, se consideriamo oltretutto quello che è accaduto nei giorni scorsi con il cambio tra euro e franco, si rischia che lascino il Ticino. Il precedente A Cadempino si discute dell’idea di collegare la zona industriale alla rotonda della Vedeggio- Cassarate da un decennio. Già nel 2012 Junghi e Mazzoleni presentarono la proposta di congelare, su un conto vincolato, la quota parte di Cadempino al fondo di compensazione (allora erano circa 5 milioni). Le motivazioni erano le stesse: mettere pressione al Cantone e protestare per la mancata realizzazione della bretella. La proposta venne firmata da 11 consiglieri comunali su 19, ma poi il Legislativo decise di non metterla in pratica. Cadempino è in Ticino il maggior contribuente pro-capite del fondo di compensazione. Dei 58,5 milioni che compongono il fondo infatti 26,9 milioni sono a carico di Lugano (67.000 abitanti), 7,07 milioni a carico di Cadempino (1.500 abitanti). Seguono Manno (5,04 milioni) e Collina d’Oro (3,3).
Marco Lehner «Tema complesso, ma noi continuiamo con il nostro lavoro» Giovanni Bruschetti «Non è affatto vero che il progetto è a un punto morto» Corriere del Ticino, John Robbiani, 19.1.2015 |