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Manno – Ritoccata l’entrata del paese

Il Governo ha modificato il Piano particolareggiato dell’area a nord dell’incrocio di Suglio –  I cambiamenti riguardano soprattutto la tutela dell’ambiente – Sono già partiti tre ricorsi

Cairelletto

Passi avanti, ma al rallentatore, per la pianificazione a Manno dei terreni lungo la strada cantonale tra il centro di Suglio e la base della collina: il Consiglio di Stato ha infatti approvato nelle scorse settimane la variante del Piano regolatore concernente il Piano particolareggiato Piana-Caminada-Cairelletto. A quasi tre anni dall’approvazione in Consiglio comunale e a circa dieci dalla sua ideazione, il progetto avanza verso la definitiva realizzazione, ma l’ultimo tratto di strada da percorrere potrebbe essere più tortuoso del previsto: l’Esecutivo cantonale ha infatti apportato al piano alcune modifiche d’ufficio, che non sono piaciute proprio a tutti. Attualmente sono tre i ricorsi sul tavolo del Tribunale cantonale amministrativo. Il termine per l’inoltro di ulteriori opposizioni contro le modifiche in questione è stato fissato al 28 settembre.

Dal canto suo «il Municipio intende aspettare la scadenza dei termini di ricorso e le conseguenti decisioni del Tram, prima di prendere qualsiasi decisione in merito» fa sapere il sindaco di Manno Giorgio Rossi, da noi contattato telefonicamente. «Le modifiche non stravolgono il concetto di base del Piano particolareggiato – spiega –, definiscono unicamente, in modo più dettagliato e specifico alcune limitazioni di carattere soprattutto ambientale, alle quali il Comune al momento si attiene».

Bocciata l’idea della piazza

Come si ricorderà, il Piano particolareggiato del comparto Piana-Caminada-Cairelletto avallato nell’ottobre 2013 dal Legislativo prevedeva, al posto di una semplice zona industriale, la creazione di un quartiere urbano misto con stabili affacciati su viali e piazze, ben connesso con la fermata del futuro tram verso Bioggio e Lugano.

In particolare il progetto abbozzava l’insediamento di uffici, commerci, attività produttive, alberghi e anche abitazioni (queste ultime fino a una superficie massima del 25% circa). Inoltre, c’era l’intenzione di realizzare anche un’ampia area verde, adiacente al parco Giova in maniera tale da separare il nuovo quartiere dalla retrostante zona edificabile monofamiliare. A questo proposito il Consiglio di Stato ha stabilito che «la progettazione di aree verdi pubbliche e private deve avvenire in maniera unitaria e non è concessa la creazione di una piazza pedonale di incontro in quanto sottrae territorio agricolo» illustra il sindaco, aggiungendo: «Sono state inoltre modificate le disposizioni normative del piano particolareggiato volte a introdurre il principio della progettazione unitaria e contestuale al progetto tram/treno dell’intera fascia tra il limite della nuova edificazione e la linea del tram».

Al fine di non caricare un asse stradale già saturo, il Consiglio di Stato ha posto anche delle limitazioni riguardanti il traffico veicolare: «Nel comparto non possono essere insediate ditte facenti parte di catene di vendita o supermercati di grandi dimensioni» spiega Rossi, specificando che questo punto «era già in essere nell’attuale Piano regolatore di Manno».

«Su questo tema tra l’altro – continua – in collaborazione con il Comune di Bioggio e il Dipartimento del Territorio, stiamo sperimentando dallo scorso mese di maggio (e siamo i primi in Ticino) un programma di mobilità aziendale nel quale vengono coinvolte le ditte e le aziende con sede nei due comuni, per uno studio che preveda la possibilità e la fattibilità di introdurre nuovi sistemi di trasporto, come ad esempio navette, carpooling, eccetera». Da ultimo, conclude il sindaco, il Consiglio di Stato non ha approvato la strada di raccolta quale accesso viario al comparto della rotonda Gerre: «Quest’area è infatti necessaria per la realizzazione del terminale dei bus, secondo il progetto cantonale». Come detto, il Municipio di Manno ha deciso di aspettare a prendere qualsiasi decisione in merito alle modifiche apportate d’ufficio.

Per la realizzazione del piano particolareggiato, lo ricordiamo, ai tempi era stato preventivato un investimento complessivo di poco meno di 12 milioni di franchi, di cui 5,6 milioni per acquedotto e canalizzazioni. Per quel che concerne le tempistiche, i ricorsi potrebbero tenere bloccato il progetto per un po’ di tempo.

Corriere del Ticino, Nadia Lischer, 2.9.2016

 

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